Una recente scoperta musicale: Julia Kent è una violoncellista che dopo anni ed anni di penombra ha da poco acquistato notorietà, distanziandosi dalle figure di Antony Hegarty, Rob Moose e Co. Lei, senza i famosi Johnsons, prende in prestito temi caldi quali l'ecologia, il confronto spiazzante tra mondo "natura" e mondo "società", il benessere della pace che la natura può infondere, e ci fa un disco Green and Grey. Il "green" sta ovviamente per ciò che rappresenta la natura - richiamo di cicale in primis, che viene campionato ed utilizzato come introduzione- mentre il "grey" rappresenta la nostra schietta e brutale scoietà. Pochi giri di parole: musica cruda, musica naturale.
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